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Scopri i più suggestivi percorsi naturali per fare trekking in Romagna!

Dici Rimini e dici mare, dici Romagna e dici spiagge, divertimento e mangiar bene. Ma non solo.

La Romagna è anche un territorio dove la natura, soprattutto nell’entroterra, regala paesaggi emozionanti e luoghi incantevoli, un territorio ideale per gli amanti del trekking che in Romagna possono trovare centinaia di chilometri di percorsi tra boschi, fiumi e monti.

Partendo da Rimini si possono raggiungere facilmente in auto diversi percorsi adatti sia ai principianti che ai più esperti per trascorrere giornate di trekking davvero uniche.

Vediamo nel dettaglio alcune zone con percorsi di trekking presenti in Romagna e anche nelle vincine Marche.

Alta Valconca

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Partiamo dall’estremo sud della Romagna al confine con le Marche dove incontriamo la valle del Conca che prende il nome dal fiume Conca, corso d’acqua che nasce a 1.400 metri sul monte Carpegna e termina nel mare Adriatico tra Misano e Cattolica.

La valle del Conca è un luogo molto apprezzato dagli amanti del trekking, con percorsi molto variegati che si snodano lungo le dolci colline e i borghi della zona.

Da ognuno di questi borghi medievali, come Saludecio, Mondaino, Montefiore, Gemmano, tutti posti alla sommità di colline, partono percorsi per praticare trekking che si fanno via via più difficili salendo di altitudine.

Se sei curioso di scoprire quali sono i 10 borghi più belli dell’Emilia Romagna, leggi questo articolo.

Parco del Monte San Bartolo

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Sconfiniamo leggermente dalla Romagna alle Marche e troviamo una zona davvero unica per le escursioni di trekking: il parco naturale del Monte San Bartolo.

Il Parco è una vera chicca per la particolare conformazione in parte rocciosa e a strapiombo sul mare, un luogo unico che regala una visuale mozzafiato e paesaggi incantevoli.

Si divide nettamente in due parti, quella appunto direttamente sul mare con una costa alta anche fino a 200 metri e quella interna dove si trovano diversi paesi (Gabicce Monte, Casteldimezzo, Fiorenzuola di Focara e Santa Marina alta), boschi e distese incontaminate.

Il Parco, oltre che ideale per escursioni di trekking di vario livello, è un luogo intriso di storia, dagli scavi archeologici di Colombarone dove si possono vedere i resti di una villa romana alle leggende dei vecchi porti e delle città scomparse.

Monte Catria

Usciamo dalla Romagna per arrivare comunque ad un luogo facilmente raggiungibile da Rimini e molto apprezzata dagli appassionati di trekking: il Monte Catria.

Il Catria è la vetta maggiore dell’appennino umbro-marchigiano con i suoi 1.701 metri e domina gran parte delle zone circostanti offrendo viste incredibili dalla sua cima. Nelle giornate più limpide permette addirittura di scorgere un’ottima porzione di Italia centrale, dai Monti Sibillini ai monti Reatini fino al lago Trasimeno, i boschi umbri, le colline marchigiane e il mare Adriatico.

Il monte Catria fa parte di un gruppo di monti che comprende anche il monte Acuto (1668 m s.l.m.), la vetta delle Balze degli Spicchi (1526 m s.l.m.), e il Corno del Catria (1185 m s.l.,m).

Su questi monti si trovano percorsi piuttosto selvaggi e di difficoltà variabile, adatti ad appassionati di trekking di vario livello con la possibilità di godersi anche di una fauna e una flora ben rigogliosa.

Gola del Furlo

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Altra meta fuori dalla Romagna ed ideale per un’escursione di trekking è la Gola del Furlo situata in provincia di Pesaro-Urbino nel comune di Fermignano.

La Gola prende il nome dalla sua particolare conformazione, un foro appunto, parola che deriva dal latino forulum, poi trasformata nell’attuale nome. Una conformazione davvero sorprendente, un “foro” maestoso scavato tra i monti Pietralata e Paganuccio dal fiume Candigliano.

Oltre all’aspetto per così dire scenografico, la zona del Furlo è meta ambita per le escursioni poiché presenta numerosi percorsi di varia conformazione e difficoltà e una grande ricchezza sia di flora che di fauna. Da segnalare in questo senso che la Gola è uno dei luoghi più frequentati dagli amanti del birdwatching per la presenza di specie che non è facile osservare altrove come l’aquila reale, il falco pellegrino e il gufo reale.

Alto Rubicone

Tornando in piena Romagna una meta per fare trekking piuttosto ricercata sono i sentieri dell’alto Rubicone.

Sono 16 i percorsi diversi (per un totale di quasi 160 km) che si snodano nelle colline tra i Comuni di Sogliano al Rubicone, Roncofreddo, Mercato Saraceno, Sant’Agata Feltria, Talamello e Novafeltria.

Queste strade sono l’ideale sia a piedi che con le mountain-bike, un progetto davvero articolato nato da un’idea e da un grande lavoro svolto dal comune di Sogliano insieme all’associazione A-Team Bike School; un progetto che valorizza una zona naturale molto variegata che comprende ben tre vallate: Rubicone, Uso e Savio.

Se vuoi saperne di più visita il sito ufficiale qui.

Foreste Casentinesi

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Spostandosi al confine dove la Romagna incontra le Marche si trova un’altra meta di grande prestigio per gli appassionati di trekking, la zona di Bagno di Romagna.

La valle, denominata del Savio per il nome del fiume che la attraversa, è snodo piuttosto importante essendo posizionato in una zona di grande passaggio dell’Italia Centrale.

Dal 1993 la zona è diventata ancor più importante con l’istituzione del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, un luogo dove la natura recita un ruolo fondamentale, un paradiso di boschi e fauna che richiama migliaia di appassionati. I sentieri si snodano lungo i crinali dei vicini monti e sono apprezzati per la loro grande varietà, per la possibilità di vedere animali e scorgere paesaggi davvero particolari, ma anche luoghi dove la storia ha lasciato il suo segno.

Le cascate dell’Acquacheta

All’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, al confine tra Toscana ed Emilia Romagna, meritano una menzione particolare per gli appassionati di trekking le Cascate dell’Acquacheta. Raggiungibili sia dal versante romagnolo che da quello toscano, in genere si predilige la Romagna per la semplicità nel raggiungere il paese di partenza che è San Benedetto in Alpe.

Da San Benedetto parte il sentiero che costeggia il torrente e sale lungo il monte, prima in modo dolce poi più pendente, anche attraverso il bosco, per arrivare intorno ai 700 metri s.l.m. alla Cascata dell’Acquacheta, luogo davvero unico e suggestivo.

Per il percorso dettagliato, clicca qui.

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